Convegno Federambiente a Ecomondo- Capitali europee a confronto sulla raccolta differenziata

Metropoli e rifiuti. Una convivenza difficile, caratterizzata da problemi complessi, a partire da un’altissima densità di popolazione e dalla ristrettezza degli spazi, specialmente nei centri storici, che rende più difficile l’organizzazione di un’adeguata raccolta differenziata. Ogni città è costantemente alla ricerca delle soluzioni migliori per coniugare efficienza, qualità ed economicità del servizio. Di questo si è discusso il 6 novembre a Rimini, nell’ambito di Ecomondo, nel corso di un affollato convegno organizzato da Federambiente e dedicato, appunto, a “Raccolta differenziata e riciclaggio nelle aree metropolitane europee”. A confrontarsi, i rappresentanti di grandi capitali come Berlino, Copenhagen, Lisbona e Madrid e quelli di Roma e di Milano. Ne è uscito un quadro complesso, caratterizzato da alcuni elementi comuni, come la diffusione di nuovi modelli di raccolta differenziata, e altri specifici delle diverse realtà.

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Nell’alberatissima Berlino si raccolgono ogni anno 13.000 metri cubi di foglie secche, ma anche 320.000 alberi di Natale. La capitale tedesca si distingue però soprattutto per la riduzione, grazie a raccolta differenziata e riciclo, del 6,3% della tariffa dovuta dai cittadini e per quel 12% di consumi domestici di energia elettrica e 6,5% di quelli di acqua calda e riscaldamento che garantisce grazie al trattamento dei rifiuti. Vicina e in alcuni casi migliore di quella di altre metropoli europee è la performance di Roma e di Milano, che hanno raggiunto rispettivamente il 42 e il 52% di raccolta differenziata.
Mentre Lisbona e Madrid presentano situazioni assai simili a quelle delle metropoli italiane, Copenhagen, dove è in costruzione un avveniristico impianto di termovalorizzazione, può vantare un ricorso minimo alla discarica (2%) e volumi massicci di riciclo (58% dei rifiuti totali, 30% se si considerano solo quelli domestici) e di recupero d’energia (39% dei rifiuti totali, 69% di quelli domestici).
“Da questo confronto – ha detto il presidente di Federambiente, Filippo Brandolini, concludendo il convegno – emerge chiaramente che a produrre risultati non sono soluzioni miracolistiche ma il lavoro e la ricerca giorno dopo giorno. In Italia ci sono situazioni difficili, emergenze non solo nel Mezzogiorno, e troppi rifiuti vengono ancora smaltiti in discarica. Ma abbiamo anche delle eccellenze, che sono confrontabili con le realtà europee più avanzate. Dobbiamo esserne consapevoli e orgogliosi. In Italia ci sono esperienze, conoscenze, energie e risorse per realizzare una buona gestione dei rifiutI e garantire al Paese l’autosufficienza”.