Rifiuti, dal 1 giugno nuova classificazione UE

Dal 1° giugno 2015 i rifiuti prodotti e gestiti saranno soggetti alla nuova normativa comunitaria che entra in vigore negli Stati membri senza bisogno di norme nazionali di recepimento. Le novità, in vigore dal prossimo 1° giugno, sono state introdotte dalla Decisione 2014/955/UE – che ha modificato l’elenco europeo dei rifiuti e introdotto nuovi codici – e dal Regolamento 2014/1357/UE che ha ridefinito le caratteristiche di pericolo dei rifiuti pericolosi.

Sul sito del portale Sistri (www.sistri.it) è stata pubblicata la procedura relativa alle modalità operative previste per l’adeguamento della classificazione dei rifiuti alle nuove disposizioni normative. La nuova versione dell’applicazione di movimentazione è stata rilasciata il 25 maggio 2015.

Con il Regolamento 2014/1357/UE il vecchio acronimo “H”, che definiva le caratteristiche di pericolosità degli scarti (da H1 a H15) viene sostituito con l’acronimo “HP”. Con la Decisione 2014/955/UE, invece, i codici passano da 839 a 842 e vengono soppressi gli articoli 2 e 3 della Decisione 2000/532/CE. Il 18 febbraio scorso era entrata in vigore in Italia la nuova classificazione dei rifiuti. Il provvedimento ha introdotto come premessa all’allegato D alla parte IV del Codice ambientale (dlgs 152/2006) la disposizione “Classificazione dei rifiuti”, stabilendo che la classificazione dei rifiuti è effettuata dal produttore assegnando ad essi il competente codice CER, applicando le disposizioni contenute nella decisione 2000/532/CE. Dal 1° giugno 2015, con l’entrata in vigore delle norme comunitarie, l’intero allegato D (compresa l’introduzione) viene sostituito dalla Decisione 2014/955/UE, e salta il paragrafo introdotto dal decreto Competitività in quanto contrastante con il Regolamento 2014/1357/UE. Da lunedì 1° giugno salta anche l’allegato I alla parte IV del Codice ambientale.

Quanto alla gestione della fase transitoria, le imprese dovranno verificare le loro autorizzazioni (per la gestione e miscelazione) e i dossier allestiti per la notifica dei trasporti transfrontalieri, e valutare gli eventuali correttivi. Inoltre, le imprese dovranno verificare la conformità dei criteri di classificazione già determinati alla nuova disciplina.

Fonte:Casa&Clima