Evitare un’ulteriore procedura d’infrazione in materia di rifiuti è possibile e doveroso

Utilitalia, FISE Assombiente  e Consorzio Italiano Compostatori (CIC) esprimono tutta la loro preoccupazione per le pesanti ripercussioni che il nostro Paese subirà se il testo del DDL recante “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea – Legge europea 2018” verrà approvato senza modifiche.

Il disegno di legge, all’esame della Camera dei deputati questa settimana, conferma l’esclusione dal campo di applicazione della disciplina sui rifiuti degli “sfalci e potature” derivanti dalla manutenzione del verde urbano.

In origine l’articolo aveva la funzione di chiudere la procedura d’infrazione europea (EU PILOT 9180/17/ENV), aperta da Bruxelles proprio perché con la legge 154/2016 (“Collegato Agricolo”) l’Italia aveva escluso dalla disciplina sui rifiuti gli “sfalci e le potature” della manutenzione del verde urbano.

Tuttavia la normativa europea è chiara nel definire che i rifiuti biodegradabili di giardini e parchi sono rifiuti organici, e che i rifiuti della manutenzione del verde pubblico (foglie, sfalci d’erba e potature di alberi) sono rifiuti urbani.

Per questa ragione, confermando ancora una volta, dopo due anni, questa esclusione, il nostro Parlamento costringerà l’Italia a subire una nuova, ulteriore procedura d’infrazione in materia di rifiuti. Cosa di cui proprio non si sentiva certo il bisogno.

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