La carta del futuro si ricava da bottiglie di plastica riciclate

Carta dalle bottiglie di plastica riciclate: è l’idea di un gruppo di imprenditori messicani, che ha messo a punto un sistema che attraverso la luce del sole è in grado di produrre fogli del tutto impermeabili e biodegradabili adatti ai più svariati impieghi, dalla stampa di libri alla produzione di scatole per imballaggi, con lo scopo di ridurre l’impatto ambientale derivante dalla deforestazione e dagli sprechi di acqua.
La prima fase per trasformare la plastica in carta consiste nello “schiacciare” le bottiglie con pietre di carbonato di calcio per ridurle a pellet, vale a dire piccole sfere di PET (polietilene tereftalato). La miscela che ne deriva viene poi sottoposta a un processo di fusione per formare fogli di grandi dimensioni costituiti da una carta biodegradabile nel giro di sei mesi. La carta “minerale” è più forte di quella normale – tanto che non si può rompere con le mani – è impermeabile e assorbe solo la quantità necessaria di inchiostro durante la stampa.
La carta “pietra” è composta all’80% da carbonato di calcio, ampiamente disponibile in natura, e al 20% da resine naturali. Con questo innovativo sistema si calcola di poter risparmiare fino a 56mila litri di acqua per ogni tonnellata di carta prodotta.