Inaugurazione Ecomondo: il ministro Galletti: “Nel riciclo c’è un mercato enorme”

Taglio del nastro ieri alla Fiera di Rimini per l’appuntamento con Ecomondo. Fino a sabato 8 i 16 padiglioni del quartiere fieristico sono tutti occupati, per la contemporaneità di Ecomondo (18esima fiera internazionale del Recupero di Materia e dello Sviluppo Sostenibile) con Key Energy (fiera internazionale per l’energia e la mobilità sostenibile), Key Wind (Salone dell’energia del vento), Cooperambiente (salone del sistema cooperativo legato all’ambiente), H2R – Mobility for Sustainability e Condominio Eco.

Il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, poco prima di tagliare il nastro, ha lodato la crescita della manifestazione e del settore: “Diciotto anni fa le aziende partecipanti a questo evento offrivano, con i loro prodotti, un futuro ancora da immaginare. Oggi vendono un futuro attuale, necessario e indispensabile per tutti”. “Lo sviluppo, ha proseguito, se non rispetta l’ambiente, non è vero sviluppo: lo dicono i numeri. Non è possibile continuare a crescere consumando così tanti materiali e producendo così tanti rifiuti. Dobbiamo passare da un’economia lineare a un’economia circolare, e le imprese lo stanno capendo. Nel riciclo oggi c’è un mercato enorme.”
Al taglio del nastro è seguita l’apertura degli Stati Generali della Green Economy, una due giorni strategica per mettere a fuoco le politiche e le misure a sostegno dello sviluppo e, nello stesso tempo, per dar voce alle proposte per uscire dalla crisi italiana, salvaguardando l’ambiente.
“I numeri ci mostrano – è sempre Galletti , che ha inaugurato il doppio evento della fiera Ecomondo e degli Stati generali a dichiarare- che le uniche aziende che hanno tenuto nella crisi economica, sono quelle della green economy. Sono cresciute, infatti, in fatturato e in occupazione”.

“Per superare la crisi – è stato il commento di Edo Ronchi, Presidente degli Stati Generali, le imprese della green economy devono operare in modo più incisivo per un cambio delle politiche economiche italiane ed europee. Puntando sull’alta qualità ambientale dei beni e dei servizi, le imprese della green economy potrebbero contribuire, in modo rilevante a riqualificare e rilanciare investimenti e occupazione, a far crescere la domanda interna e a migliorare le nostre esportazioni”. Secondo i dati presentati a Rimini, l’industria verde nonostante la crisi mondiale negli anni ha continuato a crescere: il giro d’affari globale nel 2005, secondo l’Unido, era di 990 miliardi di euro in sei settori chiave: efficienza energetica, gestione intelligente delle risorse idriche, energia, mobilità sostenibile, uso efficiente dei materiali e gestione dei rifiuti e del riciclo. Nel 2020 sarà più che raddoppiato, toccando quota 2.200 miliardi di euro.