Il Rapporto Annuale 2014 del CIC sul recupero delle frazioni organiche in Italia

Il primato mondiale di Milano, che nel 2013 ha completato l’estensione a tutta la città della raccolta dell’umido, è la cartina tornasole del settore del recupero delle frazioni organiche, che continua a crescere anche in tempo di crisi economica. La conferma arriva da Ecomondo, dove il CIC, il Consorzio Italiano Compostatori, ha presentato oggi il Rapporto Annuale 2014.

Aumenta ancora la raccolta dell’organico. Con una crescita media nell’ultimo decennio di quasi il 10% l’anno, lo scarto organico si consolida come la componente principale dei rifiuti urbani raccolti in Italia, attestandosi al 42% nel 2013 (era il 37% nel 2012).
Su un totale di 12,5 milioni di tonnellate di rifiuti urbani differenziati nel Paese, la raccolta della frazione organica (umido e scarto verde) è stata di 5,2 milioni, seguita dalla carta con 3 milioni di tonnellate e dal vetro con 1,6 milioni.

Raccolta procapite. Dal Rapporto emerge che a livello nazionale vengono intercettati 86 kg procapite di rifiuto organico, con una maggiore intercettazione media nelle regioni del Nord (108 kg procapite), rispetto al Centro (77 kg) e al Sud (62 kg). Occorre tuttavia sottolineare che il dato è influenzato dalla diversa estensione delle raccolte nelle diverse realtà regionali: l’intercettazione calcolata sulla quota della popolazione effettivamente servita da circuiti di raccolta differenziata è decisamente superiore al Sud, con valori medi, secondo indagini CIC, che oscillano tra 110 e 130 kg procapite.

Purezza del materiale. L’analisi del materiale raccolto avviene attraverso il campionamento di una quantità rappresentativa dello scarto organico da analizzare (analisi merceologiche). A livello complessivo nel 2013, si rileva un contenuto del 4,8% di materiali indesiderati e non-compostabili (MNC) in leggero aumento rispetto al 2012 (valore 4,5%) Le impurità sono costituite da plastica varia, sacchetti in plastica utilizzati impropriamente per il conferimento dell’organico o altri materiali non-compostabili messi nell’umido per errore o negligenza. I sacchetti in plastica rappresentano circa 1/3 del materiale indesiderato complessivamente riscontrato.

Aumentano gli impianti di compostaggio. La crescita delle raccolte differenziate del rifiuto organico è strettamente correlata allo sviluppo dell’impiantistica di recupero. Nel giro di 20 anni (i primi circuiti di raccolta del rifiuto organico sono datati 1993) si è sviluppato e consolidato un sistema industriale dedicato alla trasformazione dello scarto organico che, nel 2013, conta 240 impianti di compostaggio, 130 dei quali di rilevanza industriale. Continua anche la crescita del numero di impianti di digestione anaerobica, che nel triennio 2011/2013 aumenta di quasi il 60% con un totale di 43 impianti operativi.

“L’esperienza di Milano rappresenta un’ulteriore conferma del fatto che i modelli di raccolta mirati della frazione organica siano implementabili anche in contesti a forte urbanizzazione. L’espansione di queste raccolte anche nelle altre grandi città italiane rappresenterebbe un’ulteriore spinta per la crescita del settore” ha precisato Alessandro Canovai Presidente del CIC. Il Presidente del CIC ha premiato altre quattro aziende che hanno ottenuto recentemente il Marchio di Qualità Compost CIC, riconoscimento che viene dato alle aziende del settore che garantiscono una qualità elevata del compost.
Il CIC (Consorzio Italiano Compostatori) è l’associazione italiana per la produzione di compost e biogas. Il Consorzio, che conta più di 130 soci, riunisce imprese e enti pubblici e privati produttori di fertilizzanti organici e altre organizzazioni che, pur non essendo produttori di compost, sono comunque interessate alle attività di compostaggio (produttori di macchine e attrezzature, di fertilizzanti, enti di ricerca, ecc.).

CIC – Rapporto Annuale 2014

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