EMERGENZA RIFIUTI : “Giochi da non rifiutare”

“Giochi da non rifiutare” vuole risolvere la problematica dei rifiuti abbandonati accanto ai cassonetti romani, puntando sulla collaborazione di tutti e tutte. Come? Il team – composto da giovani 16enni – che si è riunito in occasione dell’hackathon “Women Empowerment”, propone una gara a chi ne raccoglie di più.

L’hackathon “Women Empowerment”, è stato organizzato organizzato da GenQ (https://genq.odoo.com/) – associazione no profit impegnata nell’affermazione della gender equality e della consapevolezza in merito al tema Diversity and Inclusion (D&I) – in collaborazione con Needs (https://needsassociation.com/), community e incubatore associativo di idee innovative e brand. All’iniziativa hanno aderito 30 partecipanti, di cui l’80% costituito da giovani donne, divisi in 6 team e ciascuno guidato da un mentor.

Giochi da non rifiutare” è stato proclamato progetto vincitore. Il team, costituito dai giovani under 20 Irene Casariu, Alessia Proietti D’Ascaneo, Claudia Gemma, Leonardo Marinangeli, Ludovica Santambrogio, ha avanzato come proposta quella di costruire dei cassonetti interattivi sperimentali che consentano, attraverso la raccolta dei rifiuti, di organizzare delle gare a tema che abbiano come scopo la pulizia delle strade di Roma: chi raccoglierà più punti avrà diritto alla MIC Card, una tessera per l’accesso gratuito a tutti i musei di Roma, che include anche la possibilità di un accompagnatore a scelta.

Gamification al centro della proposta: anche il gioco può avere un impatto sociale positivo

 L’idea alla base di “Giochi da non rifiutare” poggia da un lato sull’evidente incuria di zone di Roma come il Parco degli Acquedotti, citato spesso anche dai media come luogo in cui i “cassonetti galleggiano sui rifiuti”, dall’altro lato risiede nell’efficacia comprovata della gamification, ossia dell’utilizzo del gioco in contesti non ludici per raggiungere obiettivi sociali. Dunque, combinando questi due aspetti, anche grazie al supporto della mentor del gruppo vincitore, Sara Matassoni (classe ‘97), il team ha ipotizzato la collocazione di cassonetti interattivi in punti strategici del Parco e l’organizzazione di giornate dedicate alla sfida di raccolta rifiuti.

La proposta ha convinto la giuria a tal punto che è già stata discussa presso il Comune di Roma e ha ottenuto i primi finanziamenti. Ai vincitori, inoltre, sono state riservate 5 borse di studio per l’Aurora Experience, il programma di formazione digitale rivolto a 100 giovani under 23 l’anno e della durata di 6 mesi (https://aurorafellows.com/be-a-fellow