RIFIUTI, CRESCE RACCOLTA DIFFERENZIATA

La raccolta differenziata, nel 2016, ha per la prima volta superato il 50% del totale della produzione rifiuti con un incremento di quasi 4 milioni di tonnellate negli ultimi 5 anni. A fronte di questo incremento i costi operativi diretti della raccolta sono passati da 2,6 miliardi di euro del 2007 a 3,4 miliardi di euro nel 2016, per un valore medio unitario per singola tonnellata che oggi ammonta a 126 euro a tonnellata. Il sistema di raccolta con modalità porta a porta rappresenta oggi il 38% del totale dei volumi, rispetto al 62% del sistema di raccolta stradale, con un aumento del 12% dal 2007 ad oggi. Questa la fotografia scattata dallo studio annuale sulla raccolta differenziata in Italia sviluppato da Utilitalia, in collaborazione con Bain & Company Italy, presentato il 21 giugno  a Roma.

Il rapporto “Analisi dei costi della differenziata in Italia” – giunto alla terza edizione – per la prima volta offre una visione integrata di tutte le tipologie di raccolta. Il campione coinvolto è pari a oltre 180 Comuni, rappresentativi del 29% del totale dei rifiuti urbani prodotti e di quasi il 30% del mercato nazionale, con una copertura geografica che va da nord a sud del Paese. Lo studio offre alcuni dati su tutte le principali voci che compongono il costo diretto di raccolta dei rifiuti, ossia i costi del personale operativo, i costi dei veicoli e degli strumenti operativi.

Dall’analisi si evince come i buoni risultati siano il frutto degli importanti sforzi profusi sul tema da cittadini e imprese. Vanno bene le Regioni del nord, ormai prossime o che hanno già superato l’obiettivo del 65%. Quelle del sud mostrano accelerazioni importanti che potrebbero, anche nel breve periodo, spingerle ai livelli industriali di quelle più avanzate. Inoltre, l’aumento del porta-a-porta è particolarmente rilevante per comprendere le dinamiche di evoluzione dei costi.

Questo sistema di raccolta infatti si conferma molto più oneroso rispetto a quello stradale: il porta-a-porta si attesta a 190 euro a tonnellata contro i 74 euro a tonnellata dello stradale. Il costo medio della raccolta differenziata è di 126 euro per tonnellata. Si tratta di un valore che cambia molto a seconda delle diverse categorie merceologiche: si passa dai 321 euro della plastica ai 191 della carta, dai 148 della frazione organica ai 90 del rifiuto residuo. L’incremento dei costi, in ogni caso, è stato mantenuto a livelli inferiori rispetto ad una loro evoluzione inerziale, con un efficientamento complessivo a livello di sistema superiore ai 400 milioni di euro all’anno.

Lo studio evidenzia poi una significativa variabilità sul territorio rispetto alla media; con differenze che possono arrivare anche al 300% a seconda della diversità del contesto – per esempio raccolte più onerose nei grandi centri urbani rispetto ai piccoli Comuni – e del tipo di modelli organizzativi. Guardando alle filiere del trattamento, invece, emerge che solo il 30% del totale dei flussi sono avviati, come prima destinazione, in impianti di proprietà delle stesse aziende che effettuano la raccolta, con un 70% destinato in impianti di terzi.