Page 13 - copertina_1_12.indd
P. 13
terza pagina “raccolta differenziata” edifici dismessi demolire per recuperare di Antonio Bagnati Case nuove e belle possono nascere dal recupero di quelle vecchie e abbandonate. Ma questo richiede un metodo accurato di “decostruzione” che l’abbondanza degli edifici dismessi, ormai presenti in molte città americane, ha reso 12 quasi un obbligo. Ma è un processo che dovrebbe interessare anche noi. igiene urbana igiene urbana aprile-giugno 2012 In Italia si usano poco i materiali di recupero per costruire. Innanzitutto perché è poco diffusa la demolizione selettiva praticata invece in molti paesi europei proprio per recuperare materiali riusabili; in secondo luogo, perché non esiste ancora nel nostro Paese l’usanza di costruire pa- lazzi usa-e-getta destinati a durare pochi anni o non più di un decennio. In terzo luogo perché, nica alle demolizioni soprattutto per facilitare il in numerosi esempi di demolizione controllata, a differenza di quanto succede negli Stati Uniti recupero del materiale di risulta anche a fni di fnalizzata al recupero dei materiali riutilizzabili e in molti altri paesi, da noi sono poche le case lucro. Il compito è facilitato dal fatto che il valo- delle case abbandonate e destinate altrimenti di legno, e il legno, che è uno dei materiali più re dei beni ceduti è detassabile. Secondo l’orga- alla sola demolizione. I risultati di questa ricer- facilmente riusabili e di valore, è in genere un nizzazione RE Store in questo campo si riesce ca sono in parte riportati nel libro Apocalipse materiale da costruzione poco usato in Italia. a recuperare e rivendere fno all’80 per cento Town – Cronache dalla fne della civiltà ur- Infne, perché fno ad ora sono poche le or- del materiale ricavato da una demolizione. Orga- bana (Laterza 2012). Buffalo è probabilmente ganizzazioni che si sono occupate di questo nizzazioni del genere esistono anche in Europa. la città americana dove i processi di abbandono problema. Un progetto di alcuni anni fa, deno- In Francia c’è Chène Demolition Industrielle, dell’abitato sono stati più massicci ed estesi, minato Vamp e cofnanziato dall’Unione euro- che opera a livello commerciale e ha nel suo ma anche quella dove la passata ricchezza della pea, si proponeva per l’appunto di diffondere catalogo oggetti come cancelli, scale metalliche, città, che si trovava al centro di un crocevia di una cultura e una pratica della demolizione travi, pensiline, termosifoni, saracinesche, tegole, traffci, hanno lasciato il patrimonio di edifci e selettiva. Ma non ha avuto seguito. pensiline, oltre a macchine industriali, muletti ed arredi del primo novecento più ricco, massiccio Negli Stati Uniti, invece, le organizzazioni im- altre apparecchiature. e signifcativo di tutta l’America. pegnate in questa attività sono numerose; la Nell’ambito di una ricerca bibliografca e docu- “E’ stata forse la bellezza dell’architettura – scrive principale si chiama Second Chance e pratica mentaria protrattesi dal 2008 al 2011, e di ricer- Coppola - resa ancor più struggente dal tappeto il commercio di materiali di scarto per l’edilizia che sul campo condotte a Baltimore e Detroit di rovine dal quale emerge, ad ispirare la nascita e l’abitazione (porte, fnestre, parquet, lastre in nel 2008, a Youngstown, Buffalo, Philadelphia di Buffalo Reuse, invenzione che potrebbe esse- pietra, mattoni, mattonelle, sanitari, ma anche e New York nel 2009, a Cleveland e Milwaukee re assunta a simbolo del nuovo corso della Rust elettrodomestici, mobili, cucine, tappeti, stufe, nel 2011 sulla decadenza – e, in alcuni casi, la Belt la “cintura della ruggine”, la fascia del terri- ecc.) per fnanziare iniziative assistenziali rivolte rinascita; o le chance di rinascita – di molte città torio degli Stati Uniti una volta occupato dalle soprattutto al mondo dei tossicodipendenti. americane devastate dalla deindustrializzazione, principali città industriali e successivamente, a Alcune organizzazioni forniscono assistenza tec- l’urbanista Alessandro Coppola si è imbattuto partire soprattutto dagli anni ’70, abbandonate a
   8   9   10   11   12   13   14   15   16   17   18