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“raccolta differenziata” edifici dismessi terza pagina favore della “cintura del sole” (Sun Belt), meta di una intensa rilocalizzazione di attività produttive meno legate all’industria pesante o, più spesso, a favore di delocalizzazioni dirette in Messico, Cina e altri paesi dell’estremo Oriente. Si tratta – continua Coppola – di un progetto visionario che guarda alle macerie della civiltà industriale come ad un’opportunità per trasformare la cul- tura dell’obsolescenza immediata che ancora domina la società americana. Buffalo Reuse non si oppone alla distruzione di parte della città, vista come ineluttabile, ma semplicemente proporne una via più ’sostenibile’ alla distruzione”. Decine di ore di lavoro sono così dedicate alla va- teriale; in genere quello relativo all’impiantistica; L’ispiratore e il fondatore di questo progetto, che lutazione del potenziale di riciclo dell’immobile oppure totale (hard-stripping), quando si cerca si è tradotto in un’impresa che lavora alla demo- candidato, ma anche della qualità e delle condi- di recuperare tutto. Ovviamente il recupero non lizione controllata delle case per recuperarne zioni di rimozione degli elementi strutturali e dei è mai completo, ma “quando la decostruzione quanti più materiali possibile si chiama Michael relativi materiali”. Buffalo Reuse lavora in concor- segue questo modello ed è fatta ad arte, il tasso Gainer, che afferma “Demolire è sempre uno renza con le ditte di demolizione che non vanno di riciclabilità può raggiungere vette davvero spreco, demolire intere città senza riciclare nulla per il sottile e tirano giù con la ruspa interi edifci, straordinarie, fno all’87 per cento”. è un crimine”. L’idea gli era nata durante una con- limitandosi poi a recuperare legname e metalli La decostruzione ha in sé una forte componente 13 ferenza sul riciclo nella città di Atlanta (un altro come materiale da riciclo. Ovviamente hanno co- artigianale; ma funziona anche da scuola, per i igiene urbana centro urbano soggetto a rapidi processi di dein- sti molto minori di chi lavora alla decostruzione; giovani impegnati in questo lavoro, perché in- igiene urbana aprile-giugno 2012 dustrializzazione e di abbandono). Formulato il e nemmeno il recupero dei materiali – sanitari, segna loro a conoscere e valutare i materiali più progetto si era messo alla ricerca di un modesto infssi, impianti elettrici e di condizionamento, diversi; a pensare a un loro possibile reimpiego fnanziamento e poi ha dato inizio all’attività. La caldaie, ma anche elettrodomestici e pannelli in un contesto diverso. Ne fa, in sostanza, dei demolizione delle case abbandonate è un obbli- di legno, che poi gli operatori di Buffalo Reuse potenziali progettisti di un ciclo produttivo che go per le municipalità che si trovano nella condi- trasportano in un loro magazzino e mettono in costruisce il nuovo con il vecchio e trasforma zione di averne molte nel proprio territorio (e la vendita – riesce a compensare. Li aiuta a reggere l’usato recuperato in un prodotto profondamen- recente crisi dei mutui subprime ha moltiplicato la concorrenza la legge statunitense sugli sgravi te innovativo. Con la demolizione, invece “una questa evenienza), perché le case abbandonate fscali per chi effettua una donazione. Se il pro- casa è distrutta in trenta minuti e scompare in vengono infestate dai ratti e spesso diventano prietario dello stabile demolito – che spesso è una giornata”. Da essa non si ricava che qualche un rifugio per spacciatori, piccoli delinquenti, la municipalità stessa, entrata in possesso della tonnellata di materiali riciclabili: pietre – quando drop-out, creando situazioni di rischio per i su- casa per l’insolvenza fscale del proprietario – ci sono – e legname. In più, la maggior parte perstiti abitanti del quartiere. Stiamo parlando “fa dono” a Buffalo Reuse, che è un’associazione del materiale da demolizione fnisce in discarica, ovviamente dei suburbi statunitensi, composti in non a scopo di lucro, dei beni recuperati, può de- contribuendo a far aumentare l’inquinamento larghissima maggioranza da villette unifamiliari, trarne il valore dal proprio imponibile, e dividere del territorio e i costi per le municipalità che intervallate di quando in quando da una chiesa con l’associazione il risparmio così realizzato. devono gestirle o utilizzarle. o da un centro commerciale. La decostruzione può essere parziale (soft-strip- “Nel 2009 – continua Gainer – Buffalo Reuse Gainer chiama la sua attività decostruzione. “Pri- ping), quando si recupera solo una parte del ma- ha salvato 500mila dollari di materiale, una cifra ma di iniziare la decostruzione vera e propria in costante crescita da quando hanno aperto il devi fare le rilevazioni per verifcare l’eventuale loro grande magazzino dove migliaia di manufatti presenza di amianto e di altre sostanze nocive e della vecchia Buffalo – quella ricca e vitale della devi chiamare il derattizzatore. Solo dopo puoi prima metà del secolo scorso – sono ora esposti avere fnalmente il permesso di iniziare con la in cerca di un compratore. Si chiama ReSource decostruzione vera e propria’…Ma prima ancora e si trova in uno dei quartieri più poveri della bisogna capire se l’edifcio si merita la decostru- città, dove il paesaggio è quello consueto della zione, oppure se le condizioni di degrado sono crisi urbana…Superata la soglia del magazzino tali da rendere preferibile la semplice e brutale si entra tuttavia nel regno dell’abbondanza, seb- demolizione’… Smontare una casa vittoriana, bene si tratti di un’abbondanza che non potreb- grazie al valore di quello che Buffalo Reuse sarà be essere più diversa da quella costantemente in grado di rimettere sul mercato, può essere un fagocitata dalla società più onnivora e bulimica grande affare, che è però lungo e laborioso… del pianeta”.