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“Si può fare” Scenari sta, per quei nuovi imprenditori, non è costituita nostre competenze nell’elettro-magnetismo, nel da prodotti che usano materiali più pregiati e in settore degli alimentatori a commutazione e dei maggiore quantità, ma dal fatto di mettere sul monitor profes sionali con schermo a raggio mercato prodotti più ecologici. Il loro sogno è la catodico. È stata la chiave di volta nella storia fabbrica-albero: “C’è solo una fabbrica a impatto dell’azienda - nel frattempo acquisita dall’inglese zero. L’energia che usa deriva al cento per cento Plessey Plc: è quella svolta che ci ha permesso, dal sole. Produce legno, utilizza come materie oggi, di fare inverter fotovoltaici”. prime l’anidride carbonica e le sostanze nutri- La f ne degli anni Ottanta vede nuovi passaggi tive della terra. I suoi rif uti sono l’ossigeno e di proprietà: nel 1988 l’acquisto da parte di Sie- le foglie, che cadute a terra rientrano nel ciclo mens, e nel 1991 della società americana Ma- diventando humus. È l’albero. Noi ci ispiriamo gnetek. Nel 1995 viene sviluppato un altro tipo a quella fabbrica”. di prodotto: i ballet elettronici per l’alimenta- Valcucine - 175 addetti, 40 milioni di fatturato, zione delle lampade a risparmio energetico. il 40 per cento di export in tutta Europa, Usa, «Questa gamma ebbe un successo enorme f no e poi principalmente Russia, Cina e Corea - ha agli anni 2004-2005, quando fu soppiantata da adottato un’ampia rosa di misure per ridurre il una tecno logia integrata nel bulbo della lampa- proprio impatto ambientale: spessore ridotto da stessa e dovemmo dismetterla.» Ma anche dei componenti, utilizzo di strutture resistenti quello fu un passaggio chiave nella strada verso che richiedono meno elementi di sostegno, uti- la svolta fotovoltaica. «La produzione di ballast lizzo di materiale riciclato e riciclabile all’inf nito, per lampade a basso consumo ha rappresen- 33 processi produttivi energy saving. Ma soprattut- Ci siamo: dematerializzazione. È questa la tato un altro salto tecnologico. Per consumare igiene urbana to utilizzo, in tutta la fase di progettazione, di chiave di volta di tutte le strategie di riduzione poco la lampada deve contenere un’intelligen- igiene urbana aprile-giugno 2012 un approccio basato sull’analisi del ciclo di vita; dell’impatto ambientale avviate dal mobilif cio di za, un chip, con dentro un software che ne perché la sostenibilità “non è un additivo da ag- Pordenone: per ridurre l’erosione delle risorse controlla la temperatura, la tensione, che ne giungere al prodotto, non è un’appendice nel del pia neta la via maestra non è solo cercare otti mizza l’uso in base all’illuminazione ester- processo produttivo: non basta usare un po’ di di consumare meno e quindi produrre meno, na. Da lì nasce il nostro laboratorio software”: energia verde se poi serve ad alimentare proces- ma anche produrre con meno. Togliendo quello che ha permesso di mettere a punto si che restano inquinanti. Non è suff ciente im- materia agli oggetti. Risparmiando, così, ener- degli inverter per impianti fotovoltaici (le piegare un packaging biodegradabile o ridurre gia. E tutto ciò che viene tolto è compensato apparecchiature che trasformano la corrente l’uso di vernici inquinanti se ciò che esce dalla dall’inno vazione delle tecniche produttive, che continua prodotta dagli impianti nella corrente fab brica f nirà ad alimentare nuove discariche. garantisce presta zioni persino migliori di prima. alternata richiesta dalla rete) che presentano la La sostenibilità è piuttosto qualcosa che sta a «Il lungo lavoro di ricerca sui materiali e sui loro più bassa percentuale di dispersione energeti- monte dell’oggetto, del suo ciclo produttivo e limiti di resistenza ci ha permesso di riportare le ca di tutti i prodotti consimili. Oggi la fabbrica, della progettazione. È uno dei bisogni ai quali strutture dei nostri prodotti all’essenziale”. posseduta da una multinazionale statunitense, quell’oggetto deve rispondere. Il terzo esempio è la fabbrica toscana di in- di cui costituisce però il principale polo produt- La sostenibilità, nella f losof a Valcucine, è un verter Power On: il punto di approdo di una tivo, dà lavoro a 1.200 addetti di cui il 10 per obiettivo di grado pari alla funzio nalità, all’er- lunga odissea nell’hi-tech: “Lo stabilimento era cento è impiegato nel laboratorio di ricerca che gonomia, alla bellezza. «Sarebbe utopistico, stato aperto nel 1969 dalla Arco Spa: la scelta garantisce all’azienda di rimanere al top dell’in- nel ventunesimo secolo, auspicare di “fermare di localizzarla a Terranova Bracciolini non era novazione. Ma questa esposizione si conclude il mondo”, di ritornare indietro”, di non con- casuale, né dettata da fattori produttivi: «Quello con una stoccata alle nostre università: sumare più. Non è possibile farlo e non è così era considerato un territorio depresso, e per chi “Di fronte a strumentazioni così avanzate, vie- che si salverà il pianeta» avverte l’imprenditore. creava lavoro erano previste facilitazioni f scali». ne da chiedersi che ruolo giocherà l’Università. Però «facciamo parte di quel 15 per cento del Si producevano componenti per tv in bianco «È una tragedia» risponde Farri, senza cercare mondo che consuma l’80 per cento delle risor- e nero: gioghi di defl essione, trasformatori ad giri di parole. Negli atenei italiani, «anche f - se, e dovremmo preoccu parci della carenza di alta tensione, bobine di linearità e di ampiezza. nanziando le classi per fare ricerca, non si va materie prime, nel momento in cui il resto del «Siamo partiti - racconta il direttore dello stabi- da nessuna parte». Con la sola eccezione di mondo, ora in via di sviluppo, potrà permettersi limento - come costruttori di componenti per un docente dell’università di Salerno - «che ci lo stesso benessere di cui godiamo noi: per farlo tele visori: una tecnologia molto legata all’elettro- manda gli ingegneri: loro fanno for mazione qui, non baste rebbero sei volte le risorse della Terra. magnetismo. E abbiamo imparato molto bene. e poi noi li assumiamo» - il problema, dice, è Perciò Valcucine è alla continua ricerca di tecno- Man mano che l’azienda cresceva abbiamo ini- che «non c’è l’interesse dei professori». Si perde logie innovative, che permet tano di produrre ziato a diversif care. Prima entrando nel mercato così, sot tolinea, una componente decisiva per lo dematerializzando». delle tv a colori e poi, facendo leva appunto sulle sviluppo del paese”.
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