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lettura terza pagina loro vistosità non possono essere parcheg- chiede a sua volta Eric. “Questo devi dir- giate per strada. La sua f ne si accompagna melo tu. Un fallimento inaspettato, forse. ai segni visibili del degrado: Una scossa alla tua autostima”. “Eric ci “Il vapore scaturiva da un tombino in pensò – lo yen. Non sono riuscito a capi- un’alta colonna azzurra, lo spettacolo re lo yen…Lo yen mi ha ingannato. Non più comune, pensò, ma bello adesso, con era mai successo. Mi sono perso d’animo”. in sé la stranezza, l’indecifrabilità di una ”Anche quando ti autodistruggi, gli dice cosa vista per la prima volta, vapore che a un certo punto l’ex assistente, tu vuoi saliva da cuore della città, quasi un’ap- fallire di più, puzzare più degli altri”. Il parizione”. E ancora: “Il vecchio magazzi- dialogo continua su questo tono. E’ un esa- no industriale sorgeva all’angolo sudest, alto due metri, ammaccato e affumica- me di coscienza sul valore dei successi di 29 dieci piani, grande come un isolato, un ex to di fango. Vide un tavolino con sopra Erik e dei fallimenti del suo assistente. Ma igiene urbana luogo di sfruttamento medioevale senza una candela spenta in un piattino e una mentre parla Erik prima si ferisce volonta- igiene urbana luglio-settembre 2012 uscita di sicurezza”. dozzina di monete sparse intorno a una riamente, ma in uno stato di inconsapevo- Lo scenario finale viene accuratamente pistola militare…La porta del gabinetto lezza, sparandosi a una mano, poi comincia preparato: “Attraversarono l’Undicesima si aprì e ne uscì un uomo”. E’ il suo futuro a vedersi morto: Maschio Z. Avenue ed entrarono nella desolazione assassino. Eric lo sa, ma sembra accettare Eric va incontro alla morte vaneggiando, ma delle automobili. Vecchi garage in rovi- il suo destino. D’altronde gli è andato in- già vedendosi morto. “Sapeva che Maschio na e vetrine fatiscenti. Officine per auto, contro di sua spontanea volontà. Z era l’espressione che si usava per i cor- autolavaggi, auto usate. Un’insegna con “Che ci fai qui?” gli chiede il suo ex as- pi di uomini non identif cati negli obitori la scritta Collision Inc. Auto smantellate sistente. “Non è questa la domanda. La degli ospedali”. E ancora: “Voleva essere schierate sul marciapiede, con il retro domanda – dice Eric – la faccio io. Per- sepolto nel suo bombardiere nucleare, il verso la strada”. ché vuoi uccidermi?”. “Voglio ucciderti, suo Blackjack. Non sepolto, ma cremato, Eric scende dall’auto e rimane solo nella gli risponde quello, per dare un signifi- incenerito, e tuttavia anche sepolto. Voleva notte. E’ armato. Sente chiamare ad alta cato alla mia vita. Facile, no?” Il dialogo essere solarizzato. Voleva che l’aereo venis- voce il suo nome; si appresta a sparare e diventa surreale: ”Perché sei qui? torna a se teleguidato con a bordo il suo corpo im- scambia alcuni colpi con un uomo in bici- chiedergli il suo ex assistente. E’ la prima balsamato, in giacca, cravatta e turbante, cletta, ma non era stato quello a chiamarlo. cosa che ti ho chiesto quando sono uscito e i cadaveri dei suoi cani, i suoi alti e serici Entra nell’edificio dove lo abbiamo incon- dal gabinetto”. “L’ho notato, il gabinetto” wolfhound russi e poi, dopo aver raggiunto trato all’inizio, come trascinato da una vo- risponde Eric. “E’ la prima cosa che ho la massima altitudine e l’assetto orizzonta- lontà che non è la sua. Non sa se cerca la notato, Dove vanno a finire gli scarichi?” le con un balzo supersonico, venisse fatto morte sua o quella di chi gli dà la caccia. “C’è un buco la sotto. Ho fatto un buco nel precipitare nella sabbia, trasformato in Si introduce, sfondando la porta e sparan- pavimento. Poi ho sistemato il gabinetto una palla di fuoco, lasciando un’opera di do, in un appartamento del terzo piano. in modo da far combaciare i due buchi”. land art, arte di terra bruciata”. La scena del degrado si fa più pungente. E il dialogo tra un miliardario – ancora per Quello che lo aveva tenuto in vita durante “Stava guardando dentro uno spazio piut- poco – e un uomo deluso e disfatto. “I bu- i ventott’anni della sua breve esistenza si tosto grande con macerie dappertutto… chi sono interessanti” gli risponde Eric dilegua: e insieme alla sua rapacità scompa- C’era un divano sbrindellato, vuoto, con ”Esistono interi libri sui buchi”. “Esistono re in lui anche la voglia di vivere: “Fissò lo accanto una cyclette…Vide i resti di una interi libri sulla merda”, replica quello. sguardo nello spazio. Capì cosa mancava, cucina e di un bagno, con spazi brutal- “Ma noi vogliamo sapere perché sei entra- l’istinto rapace, il senso di grande eccita- mente vuoti dove erano stati i principali to di tua spontanea volontà in una casa zione che lo spingeva a vivere un giorno elettrodomestici. C’era un gabinetto aran- dove c’è qualcuno pronto ad ucciderti”. dopo l’altro, il semplice e vorticoso bisogno cione proveniente da un cantiere edile, “Va bene. Dimmelo. Perché sono qui?” di esistere”.
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