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rifiuti sanitari classifcazione e gestione dei rifuti sanitari: aspetti normativi e procedurali per la protezione della salute dell’uomo e dell’ambiente di. Gianfranco Finzi*, Barbara Gozzi**, Silvia Cugini***, Matteo Campagna**** Il presente articolo fornisce, sulla base della normativa vigente, un quadro del processo di gestione dei rifiuti, dalla fase di produzione fino alla fase finale di 42 smaltimento o recupero. igiene urbana igiene urbana luglio-settembre 2012 Introduzione La gestione dei rifuti, ovvero l’insieme delle po- litiche volte a gestire l’intero processo dei rifuti, dalla loro produzione fno alla loro destinazione fnale, coinvolge la raccolta, il trasporto, lo smal- timento nonché il recupero di alcuni materiali nel tentativo di ridurre i loro effetti sulla salute dell’uomo e sull’ambiente. Il tema dei rifuti è oggi futi potenzialmente pericolosi sia per l’ambiente prodotti in ambito sanitario, al fne di asse- di grande attualità, sia per l’inevitabile impatto che che per la salute dell’uomo. La dispersione incon- gnare loro uno dei codici stabiliti dal Catalogo questi hanno sull’ambiente e conseguentemente trollata di questi può infatti determinare oltre che Europeo Rifuti. sulla salute delle persone, sia per le implicazioni un danno all’ambiente anche un rischio infettivo e Per quanto riguarda più nello specifco i rifu- di natura economica e legale. tossicologico per l’uomo e per gli animali. Proprio ti sanitari, le normative cui si fa riferimento Riduzione della quantità di rifuti prodotti, cor- per questi motivi è necessaria una progettazione sono il DPR 254/2003, “Regolamento recante retta classifcazione degli stessi e quindi corretto attenta a ridurre al minimo gli impatti negativi. disciplina della gestione dei rifuti sanitari a smistamento, reimpiego tramite raccolta diffe- Un’effcace e valida progettazione parte sempre norma dell’art. 24 della legge 31 luglio 2002, renziata, smaltimento effettuato in condizioni di dallo studio attento e minuzioso del quadro nor- n. 179” a livello nazionale, e le Linee Guida Re- sicurezza, economicità e rispetto per l’ambiente mativo vigente e quindi dall’applicazione fedele gionali, “Linee guida per la gestione dei rifuti sono gli obiettivi che ogni produttore e gestore dello stesso. e degli scarichi idrici nelle Aziende Sanitarie di rifuti dovrebbe mirare a raggiungere. A livello normativo le “regole” sulla gestione dei dell’Emilia Romagna”, approvate con Delibera Calandoci nell’ambito sanitario si deve sottoline- rifuti sono disciplinate dalla Parte Quarta del 1155/2009. are che il continuo miglioramento della qualità D.Lgs 152/2006, “Norme in materia ambien- I rifuti prodotti in ambiente ospedaliero, discipli- delle prestazioni sanitarie, con il crescente ricorso tale” (modifcato con il D.Lgs 4/2008 e il D.Lgs nati dal DPR 254/2003 sono così distinti in cinque a materiali monouso, l’ampliamento dell’offerta 205/2010), che abroga il D.Lgs 22/97, noto come categorie: per la diagnostica e l’aumento dell’intensità delle “Decreto Ronchi”. prestazioni fornite, si accompagna a scelte che Il D.Lgs 152/2006 classifca i rifuti secondo l’origi- a) Rifuti sanitari non pericolosi; potenzialmente aumentano l’impatto sull’am- ne in speciali e urbani e secondo le caratteristiche b) Rifuti sanitari assimilati ai rifuti urbani; biente. di pericolosità in pericolosi e non pericolosi. c) Rifuti sanitari pericolosi non a rischio in- Nell’ambito di strutture complesse come le strut- Questo nuovo punto di vista di classifcazio- fettivo; ture sanitarie, inoltre, la gestione dei rifuti diventa ne, che classifca il rifuto in base al luogo di d) Rifuti sanitari pericolosi a rischio infettivo; particolarmente delicata, in quanto oltre ai rifuti produzione, ha reso necessaria una diversa si- e) Rifuti sanitari che richiedono particolari mo- urbani e assimilabili agli urbani sono prodotti ri- stematizzazione delle varie categorie di rifuti dalità di smaltimento.
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