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scenari Una storia intricata si farà l’inceneritore di Parma? di Aldo Caffagnini* 1 La vicenda dell’inceneritore di queste sostanze . Durante un fermo impianto, nel 1990, era stato possibile verifcare che nel Parma è complicata e controversa tempo di inattività si registrava un sensibile ab- e si sviluppa parallelamente, in battimento degli inquinanti, che tornavano però un abbraccio molto stretto, con a salite una volta riacceso il forno. Uno studio quella di un’amministrazione dell’Università di Parma, ben poco pubblicizza- to, faceva emergere nel 1996 dati di contamina- comunale, cacciata a furor di zione ambientale da vera e propria emergenza popolo da una mobilitazione sanitaria. Si legge in quelle pagine: “L’analisi dei 46 di cittadini, poi sfociata nella campioni dimostra una presenza allarmante di affermazione elettorale del metalli pesanti, in particolare piombo, rispetto igiene urbana movimento 5 Stelle. ad aree non contaminate”. Quali sono state le igiene urbana luglio-settembre 2012 misure adottate? Nessuna. I residenti per anni hanno lottato per la chiu- L’antenato del forno (1975-2001) sura dell’inceneritore, fno a quando il sindaco Nel marzo del 2005 viene approvato dalla Parma non è nuova all’esperienza con gli ince- uscente Elvio Ubaldi la mise tra i propositi del Provincia il piano provinciale per la gestione neritori. Già nel 1975 aveva inaugurato un forno suo programma per la riconferma a sindaco, vin- dei rifuti (PPGR). Nelle conclusioni si dice al Conocchio (in quel periodo l’impianto era in cendo di nuovo le elezioni, e il forno fu spento che il territorio necessita di un impianto di campagna. Oggi è nel pieno di un quartiere re- nel 2001. Le ceneri dell’inceneritore del Cornoc- trattamento del rifuto urbano residuo del- sidenziale, ma le abitazioni sono arrivate dopo). chio sono ancora stipate nei pressi dell’impianto la capacità di 65mila tonnellate. L’impianto Nel volantino stampato per l’inaugurazione dismesso: non si sa cosa contengano in termini ritenuto necessario è grande esattamente l’allora vice sindaco Albertini affermava: “Il Co- di contaminanti e sono oltre 100mila tonnella- la metà di quello che sarà poi progettato da mune di Parma ha approntato uno strumento te. Sono rifuti speciali che hanno bisogno di Enia e autorizzato dagli enti locali. Nel piano di primaria importanza per la tutela dell’igiene discarica di alta sicurezza, che fno ad oggi non provinciale è anche indicata la previsione di ambientale, a salvaguardia della salute dei cit- è stata individuata. Quelle ceneri sono state tro- una discarica da 30mila tonnellate annue, tadini”. vate in quantità ingenti nel corso dei lavori di per accogliere le ceneri di scarto dell’ince- All’inaugurazione, il 2 giugno 1975, interveni- consolidamento della cassa d’espansione per la neritore, discarica a tutt’oggi non individuata. va la corale Verdi e la banda di Salsomaggiore. laminazione delle piene del Torrente Parma in Nessun indirizzo per valutare altri metodi di C’erano il servizio bar, le attrazioni per i bambini, località Marano. Passano pochi anni, ma la me- gestione dei rifuti, quei sistemi a freddo che le premiazioni per le gare sportive. Il forno verrà moria della città è corta e nel piano provinciale oggi stanno sostituendo l’incenerimento, per- chiuso nel 2001, 26 anni dopo. Ancora non si dei rifuti si torna a parlare di inceneritore. mettendo sia un impatto ambientale inferiore conoscono i danni effettivamente causati all’am- che il recupero di materiali che andrebbero biente e alle popolazioni, né lo stato di salute dei Dalla convenzione amn-ato2 altrimenti perduti. dipendenti che hanno lavorato in quell’impian- al ppgr(2004) Il 25 novembre del 2005 Enia (che ha ingloba- to. Su tutto c’è un silenzio imbarazzante. Invano Nel dicembre del 2004 viene sottoscritta da Amnu to Amps con la fusione delle municipalizzate sono stati richiesti i dati epidemiologici. (Azienda Municipalizzata Nettezza Urbana) e ATO di Parma, Reggio Emilia e Piacenza) chiede Dal 1987 e fno al 1997 l’Arpa Emilia Romagna (l’Agenzia di Ambito che regolamenta i servizi di ad ATO un parere sull’intenzione di costruire aveva però condotto uno studio sul carico muta- acqua e rifuti) una convenzione decennale per un forno inceneritore a Parma. Presidente di geno/cancerogeno, rilevando che nel polverino, la raccolta dei rifuti nella provincia. All’articolo ATO è Elvio Ubaldi, in contemporanea sinda- nelle ceneri, nell’acqua di condensa, nei terreni 4 le parti si danno atto che il servizio non ri- co della città. La confusione tra i due enti è circostanti l’impianto, erano presenti sostanze guarda lo smaltimento. La convenzione quindi evidente. La riunione di ATO si svolge nella mutagene che potevano determinare un cam- non riguarda la destinazione fnale dei rifuti né sala Giunta del comune di Parma, presenti i biamento del Dna in chi veniva a contatto con ipotetici inceneritori a venire . rappresentanti di Enia. Nella delibera l’ente 2