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GESTIONE TRATTAMENTO FORSU il trattamento della frazione organica dei rifuti di Ugo Salvoni Nuovi metodi allo studio per un trattamento più decentrato della FORSU discussi in un convegno a Lucca. Parlando di rifuti solidi urbani, argomento onnipresente nelle agende politiche è, giusta- mente, la raccolta differenziata. E’ un fatto 32 che la raccolta differenziata negli ultimi anni sia aumentata notevolmente (42,3% di media in Italia, dato ISPRA) e debba aumentare an- igiene urbana igiene urbana aprile-giugno 2015 cora, sperimentando tecniche che solo dieci anni fa sembravano utopia e che adesso sono una realtà, come la raccolta porta a porta. Ma la raccolta differenziata è soltanto l’inizio. Una volta separati gli elementi in macro-ca- tegorie, ogni categoria deve seguire un ulte- Figure 1: alcuni dei relatori del convegno presso il Polo Tecnologico Lucchese riore processo di valorizzazione dando vita ad un nuovo prodotto, impattando il meno no dall’ottica dell’“economia circolare” così trambi di natura biologica: il compostaggio e possibile sull’ambiente. Questo è quanto è spesso auspicata e promossa dalle normative la digestione anaerobica. Si tratta di processi necessario nell’ottica della strategia “rifuti europee : il rifuto organico diffcilmente vie- che impiegano un tempo rispettivamente di 1 zero”. Andando quindi ad analizzare i pro- ne accolto come una risorsa (nonostante le 90 e 40 gg circa per l’ottenimento del pro- cessi a valle della separazione delle diverse sue caratteristiche di alto potere metanigeno dotto fnale. Il prodotto è il compost, che nel matrici, se carta, plastiche e vetro seguono e potenziale contenuto in carbonio) quanto caso della digestione anaerobica viene ac- fliere già ben collaudate (eccezion fatta per il come un problema da allontanare, spesso a compagnato dalla produzione biogas ricco “vetro a rendere”, per il quale ancora l’Italia prezzi alti che ricadono sui cittadini. di metano. Il metano prodotto è utilizzabile non si è adeguata alle pratiche del nordeu- La FORSU ammonta a circa il 34% del to- per produrre energia elettrica, carburante per ropa), poco ancora viene fatto per la frazione tale dei rifuti urbani (4,8x10 t/anno): nel autotrazione e, in un futuro prossimo, immis- 6 organica dei rifuti solidi urbani (FORSU), quinquennio dal 2007 al 2012 questo valore sione del gas nella rete nazionale. che fnisce per percorrere molti chilometri è aumentato del 40% circa . Rispetto al 1997, Attualmente sono presenti su suolo italiano 2 su gomma prima di arrivare a centri di rac- il quantitativo annuo di FORSU è aumentato circa 240 impianti di compostaggio in Ita- colta sovraccarichi, spesso maleodoranti e di otto volte, e questo numero è destinato ad lia, e 50 impianti di digestione anaerobica, tecnologicamente non al passo con i tempi. aumentare ancora: si stimano 6,5 x10 t/anno non suffcienti a trattare in modo idoneo la 6 Il trattamento e riciclaggio di questa frazione al 2020, 8,6 x10 al 2030 . crescente quantità di FORSU prodotta. Dal 6 3 è di crescente diffcoltà. Quando la FORSU non viene incenerita o punto di vista pianifcatorio, si promuove la Questo vuoto crea impatti, spese inutili e mandata a discarica, i processi utilizzati per nascita di nuovi impianti e la tecnologia di mancate valorizzazioni. Ancora molto lonta- valorizzare il rifuto organico sono due, en- riferimento è quella della digestione anae- robica che permette comunque di produrre 1 Comunicazione della commissione al parlamento europeo, al consiglio, al comitato economico energia e compost dal residuo, ed è a tutti gli e sociale europeo e al comitato delle regioni, 2/7/2014 effetti la pratica ancora corrente nei paesi più 2 Rapporto ISPRA 2013 sui rifuti solidi urbani avanzati dal punto di vista della gestione dei 3 Fonte CIC 2014 rifuti (Germania).